Wang Yujia pianista cinese

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Concerto di Wang Yujia

Fra le stelle del pianismo cinese, sempre piu’ artisti di respiro internazionale stanno guadagnando la scena, un vero e proprio astro nascente sembra essere quello della bellissima Yujia Wang, pianista appena ventiduenne ma

Fra le stelle del pianismo cinese, sempre piu’ artisti di respiro internazionale stanno guadagnando la scena, un vero e proprio astro nascente sembra essere quello della bellissima Yujia Wang, pianista appena ventiduenne ma con alle spalle un lungo e dignitoso curriculum concertistico e con un futuro promettente e luminoso: basti pensare che e’ stata scelta da Abbado per il concerto di apertura dell’edizione del 2009 del Festival di Lucerna.

Sabato 6 giugno al Gran Teatro di Shanghai Yujia Wang ha tenuto un concerto dal programma affascinante: quattro sonate di Scarlatti, le 28 variazioni su un tema di Paganini di Brahms, due sonate di Chopin e la Petrouchka di Stravinsky.

La prima parte del concerto non ha sicuramente raggiunto vette di eccellenza e solo alcune delle pagine sapevano raggiungere almeno un certo grado di interesse: a fronte di uno Scarlatti penosamente accademico e come appiattito in una bidimensionalita che sicuramente non gli compete, la pagina di Brahms sapeva perlomeno offrire una serie di giochi di luce e virtuosisimi tecnici affascinanti ma troppo compiaciuti di se’ a scapito di una analisi meglio condotta delle profondita’ brahmsiane.

Dopo l’intervallo la pianista si e’ invece cimentata con un repertorio maggiormente nelle sue corde, Chopin vibrava meraviglioso e giovanile sotto le sue dita (talvolta pero’ il troppo compiacmento per la sua straordinaria tecnica la portava a accelerare troppo dei passaggi a scapito di una lettura di insieme) mentre la Petrouchka sembrava rivivere e danzare fra le pareti del teatro purtroppo semideserto.

Godibilisimo bis, Yujia Wang ha offerto una marcia turca di Mozart rivisitata con ritmiche sincopate, quasi in chiave jazz pur manifestando il piu’ strenuo rispetto della partitura scritta.

Come tutti i grandi solisti cinesi del momento a cominciare da Lang Lang, questa pianista e’ dotata di un livello tecnico e di una capacita’ virtuosistica altissima che lasciano pero’ poco spazio all’approfondimento e all’interpretazione della partitura, pagine fresche e giovanili come nel caso della Petrouchka, musiche di scena, sostanzialmente descrittive, o della marcia turca, un divertissement, potremmo dire, enfatizzano al massimo le sue capacita’, mentre laddove e’ richiesta una ricerca piu’ sostanziale intravvediamo i primi cedimenti e le molte mancanze.

Non dimentichiamo comunque che stiamo parlando di una pianista appena ventiduenne, avra’ molto tempo davanti per dimostrare quali livelli sia destinata a raggiungere.