Nato a Portici (Na) nel 1961, Gaetano Panariello è sicuramente uno dei compositori più interessanti della sua generazione.
La sua produzione ha finora toccato molti generi, sia sacri che profani, fornendo anche alcuni preziosi contributi alla musica per ragazzi. In quest’ultimo filone si inquadra anche il “Viaggio in Italia”, per voce recitante, solisti, coro e orchestra, proposto al Teatro di San Carlo nell’ambito della stagione dedicata alle scuole, a chiusura delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Prendendo spunto dall’omonimo scritto di Goethe e dai meno noti “Old Calabria” di Norman Douglas e “Diario di un viaggio a piedi” di Edward Lear, Panariello ha costruito una vicenda dinamica e particolarmente adatta alle giovanissime generazioni.
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Viaggio in Italia
Il viaggio avviene attraverso uno specialissimo treno denominato Fantastitalia 18-3-861, che parte dal 150° binario della stazione napoletana di Piazza Garibaldi, con a bordo i componenti del coro come passeggeri, ed ha la particolarità di poter spostarsi immediatamente da una parte al’altra dell’Italia. Ci dovrebbe essere anche una guida turistica con loro, ma arriva quando il convoglio è già partito. Riuscirà comunque a indirizzarli in questo viaggio alla scoperta delle bellezze italiane, tramite la lettura, al telefono cellulare, di alcune pagine di un particolare diario.
Lo spettacolo si snoda con molto brio, unendo brani tipicamente legati al musical, come l’iniziale “Si parte, evviva” o “Guarda la gente”, posto nel cuore dell’opera, ad una serie di canti appartenenti alla tradizione popolare delle varie regioni, sapientemente rielaborati per un organico formato da un’orchestra di stampo cameristico, un coro e quattro voci soliste che si alternano sul palcoscenico.
Ulteriore merito di questo excursus è quello di aver proposto brani poco conosciuti, evidenziando dialetti anche molto distanti da quello partenopeo, nell’ottica di una operazione, priva di retorica, che ha come scopo principale quello di affermare una auspicabile unità (ancora lontana dopo 150 anni), partendo da una realistica diversità.
Interpreti
Per quanto riguarda gli interpreti, l’organico era formato dall’attrice Annie Pempinello nel ruolo della guida turistica, dalle voci soliste di Valeria Attianese (soprano), Deborah Volpe (contralto), Sergio Voccia (tenore) e Sergio Valentino (baritono), e dai solisti e dal coro del Teatro di San Carlo, il tutto sotto la vivace direzione di Maurizio Agostini.
Critica
In conclusione “Il viaggio in Italia” conferma la versatilità del maestro Panariello, in grado di eccellere anche in un ambito musicale dove si corre il serio pericolo di sconfinare nella banalità, per cui ci auguriamo che possa essere riproposto nelle prossime stagioni in quanto portatore di un messaggio che va molto al di là delle celebrazioni del momento.