Coro polifonico universitario

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Il Coro Polifonico Universitario, abbinamento tra musica e cibo

Mattinata domenicale molto particolare quella svoltasi recentemente nella chiesa dei Santi Marcellino e Festo, che aveva come titolo “Il sapore della Musica – Quando la musica incontra i piaceri del palato”.

Il concerto, diviso in tre parti, verteva su una serie di brani di argomento gastronomico, con l’apertura e la chiusura affidate al Coro Polifonico Universitario, diretto dal maestro Antonio Spagnolo ed accompagnato alla tastiera da Andreina Morra, che ha proposto brani di autori attivi principalmente fra il Cinquecento ed il Settecento, alcuni molto noti, altri abbastanza sconosciuti.

Fra i primi, a fare la parte del leone era il monaco benedettino Adriano Banchieri (1568-1634), con due pezzi appartenenti a Il festino nella sera del giovedì grasso avanti cena (“Li Festinanti”) e “Contrappunto bestiale alla mente”) ed il madrigale “Rostiva i corni”, il cui testo parodiava il palestriniano “Vestiva i colli”.

Fra i secondi ricordiamo Hey, Ho, Nobody at Home e In praise of good wine, tratti rispettivamente dal repertorio dei britannici Thomas Ravenscroft (1582-1635) e John Reading (1685-1764), e La canzon della gallina dell’italiano Tiberio Fabrianese (XVI secolo).

L’intervallo è stato preceduto da un divertente siparietto, dove Michael Aspinall, nelle vesti consuete del “surprising soprano”, ben supportato dal pianista Stefano Innamorati, ha inizialmente interpretato uno dei suoi cavalli di battaglia, il Valzer di Adelina Patti di Alberto Visetti e, in tema con il concerto, “Ostriche” e “La polenta”, di Luigi Denza, chiudendo il programma ufficiale con la “Canzone della fritola”, da “Crispino e la Comare” di Luigi Ricci, seguito da “Clavelitos” di Joaquín Valverde, un altro dei pezzi che lo hanno reso famoso, eseguito come bis.

Vanno ancora ricordate tre brevi liriche, lette dai componenti del Coro Universitario, l’ultima delle quali consisteva nella curiosa “Ode al Carciofo” di Pablo Neruda e la degustazione, nell’intervallo, di formaggi e vini, offerti da un’azienda del cosentino, e di vini prodotti dagli allievi del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia della Facoltà di Agraria di Portici.

In conclusione una manifestazione che, nata principalmente con l’intento di far trascorrere un paio di ore rilassanti al numerosissimo pubblico presente, è andata molto al di là delle intenzioni di partenza, grazie alla proposizione di pezzi di raro ascolto e ad un organico di altissimo livello.